A tutti può accadere di correre il rischio di infezione da Hiv. Soprattutto per via sessuale. In questi casi è possibile ricorrere alla PPE, la profilassi post-esposizione. Nel caso in cui si sia corso un reale rischio d’infezione da Hiv è possibile recarsi al pronto soccorso per valutare con il medico l’opportunità di sottoporsi a un trattamento farmacologico per cercare di prevenire l’infezione. Nelle “Linee guida italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali” è indicato quando l’offerta della PPE è raccomandata e quando non lo è. Per quanto riguarda la trasmissione sessuale, la PPE è raccomandata in caso di eiaculazione interna (nell’ano, nella vagina o nella bocca) da parte di una persona con infezione da Hiv accertata o con indizi di esposizione al rischio molto recente. Nel caso di rapporto anale o vaginale insertivo o recettivo senza eiaculazione, la PPE è raccomandata solo se il partner ha l’Hiv.
L’opportunità del trattamento di PPE viene valutata nel corso di un colloquio di counseling, tenendo conto che il rischio di trasmissione in seguito ad una singola esposizione è comunque basso e che in alcune condizioni è altamente improbabile (nel caso in cui la persona con Hiv sia in terapia con carica virale non rilevabile da almeno 6 mesi e non sia affetta da infezioni sessualmente trasmissibili).
La PPE deve essere iniziata al più presto (non oltre le 48 ore) e ha la durata di 4 settimane, durante le quali sono previsti dei controlli per verificarne la tollerabilità.
Nessuna grande novità scientifica rispetto alle versioni precedenti se non quella dell’inclusione di una tabella che indica in maniera chiara che la PPE non è raccomandata in caso di rapporti orali vaginali (cunnilingus) sia fatti che ricevuti, per chi riceva una fellatio (ovvero inserisca il pene in una bocca), per tutti i rapporti non penetrativi (petting), e per punture con aghi di siringhe abbandonate. Un’inclusione resa necessaria dopo alcune segnalazioni pervenute di prescrizioni di PPE a persone che non avevano corso un rischio reale di contagio per via sessuale e non solo.
L’OFFERTA DELLE PPE NON E’ RACCOMANDATA IN CASO DI (Linee guida italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali, sez.5):
-Rapporto orale vaginale (cunnilingus) sia fatto che ricevuto (indipendentemente dallo stato sierologico della fonte)
– Persone che ricevono la fellatio, con o senza eiaculazione interna (indipendentemente dallo stato sierologico della fonte)
– Altre modalità di esposizione sessuale qquali rapporti non penetrativi (ad es. petting) (indipendentemente dallo stato sierologico della fonte)
– Puntura con ago abbandonato (indipendentemente dallo stato sierologico della fonte)